
AVS - Sezione Istituzionale
Statuto dell’Associazione Volontari Sovico.
Art 1- Denominazione e Sede
E’ costituita l’Associazione di Volontariato denominata ”Associazione Volontari Sovico”, senza scopo di lucro e con sede in Sovico , in conformità alla Legge Regione Lombardia n° 1, del 14 febbraio 2008 e al dettato della Legge 266/91 , che le attribuisce la qualificazione di “Organizzazione di Volontariato” e che le consente, una volta acquisita la iscrizione al registro Regionale Generale delle organizzazioni di Volontariato, di essere considerata ONLUS ai sensi ed agli effetti di cui all’art.10 e seguenti D.Lgs. 4 dicembre 1997 n.460.
Art.2- Durata
L’Associazione ha durata illimitata, la stessa cesserà per impossibilità al raggiungimento degli scopi statutari ovvero per l’esaurimento delle finalità che la stessa si prefigge o per decisione dell’Assemblea.
L’associazione, che non ha scopo di lucro e persegue, nell’ambito territoriale locale esclusivamente finalità di solidarieta’ sociale, si propone, attraverso l’attività di volontariato, di essere di supporto ed ausilio per le necessità in via prioritaria dei cittadini sovicesi, sia in ambito sociale che culturale.
Art.3- Finalità
In particolar modo ed a titolo indicativo, l’associazione intende sostenere i bisogni dei cittadini per trasporto sociale, consegna pasti, accompagnamento per necessità sanitarie, collaborazione con le istituzioni scolastiche, oltre alla organizzazione di attività sociali, culturali e ricreative.
Per il perseguimento dei propri scopi l’associazione potrà inoltre aderire anche ad altri organismi di cui condivide finalità e metodi, nonché collaborare con Enti pubblici e privati al fine del conseguimento delle finalità statutarie.
Art.4- Soci
Sono soci tutti coloro che abbiano compiuto i 18 anni di età e condividendone gli scopi, intendano impegnarsi per la loro realizzazione, anche mettendo a disposizione gratuitamente parte del loro tempo libero. Il mantenimento della qualifica di socio e’ subordinato al pagamento della quota associativa.
Il Consiglio Direttivo ogni anno deciderà le quote di iscrizione che i soci saranno obbligati a versare.
L’ammissione del socio dovrà essere approvata dal Consiglio Direttivo ed allo stesso verrà rilasciato un tesserino di identificazione che dovrà essere rinnovato di anno in anno a dimostrazione della sua appartenenza all’associazione.
Il mancato versamento della quota associativa entro sei mesi dalla richiesta determinerà l’esclusione del socio.
Non potranno divenire soci le persone condannate penalmente ovvero le persone nei cui confronti siano pendenti procedimenti penali per reati incompatibili alle finalità dell’associazione.
I soci potranno essere esclusi qualora il loro comportamento sia contrario allo statuto, alle finalità dell’associazione ovvero sia di grave nocumento al buon nome dell’associazione stessa.
L’esclusione dovrà essere deliberata dall’Assemblea dei soci con la maggioranza di due terzi dei partecipanti.
I soci hanno diritto a partecipare alle assemblee, approvare il bilancio annuale della associazione, sottoporre richieste ed osservazioni scritte al Consiglio Direttivo.
I soci hanno diritto di recedere, con preavviso scritto di almeno 30 giorni dall’appartenenza all’associazione.
Art.5 -Organi dell’associazione
Sono organi dell’associazione
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L’assemblea dei soci
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Il Consiglio Direttivo
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il Presidente
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Il Tesoriere
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Il Segretario
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I revisori dei conti
Tutti gli organi sociali rimangono in carica per anni tre e possono essere riconfermati.
Tutti i componenti degli organi sociali svolgono la loro attività gratuitamente.
Art.6- L’assemblea
L’assemblea è composta da tutti i soci che abbiano regolarmente versato la quota associativa ed è convocata dal Consiglio Direttivo.
L’Assemblea è presieduta dal presidente o da un delegato dello stesso.
L’assemblea dovrà essere convocata almeno una volta all’anno o comunque in tutti i casi in cui la convocazione si dovesse rendere necessaria .
La convocazione dell’Assemblea potrà essere anche chiesta per iscritto, dai soci che rappresentino un quinto degli stessi o da due componenti del Consiglio Direttivo. In entrambi i casi l’Assemblea dovrà essere convocata entro giorni 30 dalla richiesta.
Le funzioni dell’Assemblea sono:
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eleggere i componenti del Consiglio Direttivo e dei Revisori dei Conti;
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approvare la relazione economica annuale ed il bilancio preventivo e consuntivo;
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ratificare le decisioni di competenza dell’Assemblea ma adottate in ipotesi di urgenza dal Consiglio Direttivo;
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approvare o proporre modifiche allo statuto;
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deliberare lo scioglimento della associazione o la sua liquidazione determinando la devoluzione del patrimonio ad una associazione con sede in Sovico, aventi simili finalità;
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escludere i soci.
L’avviso di convocazione con indicazione dell’ordine del giorno, avverrà o con lettera scritta o messaggio e-mail da inviarsi almeno sette giorni prima della data fissata. L’avviso verrà altresì affisso nella sede sociale.
Verrà redatto un verbale di ogni assemblea da parte del segretario o da un delegato dal presidente.
L’assemblea è da considerarsi validamente costituita qualunque sia il numero dei soci presenti; sono valide le delibere assunte a maggioranza della metà più uno dei presenti.
Per le delibere aventi ad oggetto la modifica dello statuto, lo scioglimento o la liquidazione dell’associazione, sarà necessaria la maggioranza dei due terzi dei partecipanti.
Per queste ultime delibere non è ammessa la delega.
Art. 7- Il Consiglio Direttivo
Il Consiglio Direttivo è eletto dall’Assemblea ed è composto da cinque membri; è rinnovato ogni tre anni e può essere rieletto per tre volte; successivamente dovrà essere rinnovato.
Il Consiglio nomina il Presidente ed un vicepresidente.
Il Consiglio si riunisce almeno una volta ogni due mesi o su richiesta di almeno due componenti.
Le riunioni sono valide solo se presenti almeno tre componenti e di ogni riunione dovrà essere redatto apposito verbale.
Le competenze del Consiglio sono:
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eleggere il Presidente ed il vicepresidente;
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provvedere a tutte le attività di ordinaria e straordinaria amministrazione, ad esclusione delle materie di competenza dell’Assemblea;
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decidere annualmente le quote associative;
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redigere il bilancio preventivo entro il 31 dicembre di ogni anno ed il bilancio consuntivo entro il 31 marzo di ogni anno;
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redigere il programma di attività ed approvare le iniziative per il raggiungimento dello scopo sociale;
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accogliere e respingere le domande associative;
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ratificare le attività poste in essere dal Presidente in casi di urgenza;
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proporre all’Assemblea l’esclusione del socio.
L’eventuale sostituzione di componenti del Consiglio durante il triennio sono deliberate dal Consiglio e ratificate dall’Assemblea.
Art.8- Il Presidente
Il Presidente rappresenta l’associazione nei confronti dei terzi ed è nominato dal Consiglio Direttivo a maggioranza.
Il Presidente è autorizzato ad eseguire incassi, accettare donazioni da privati, Enti o Pubbliche Amministrazioni.
Convoca e presiede l’Assemblea ed il Consiglio.
In ipotesi di necessità ed urgenza assume tutte le iniziative di competenza del Consiglio salva successiva ratifica.
In ipotesi di assenza o impedimento del Presidente, le sue funzioni verranno svolte dal Vicepresidente da nominarsi tra i membri del Consiglio.
Art.9- Il Tesoriere
Il tesoriere è il responsabile della gestione amministrativa e finanziaria dell’associazione inerente l’esercizio finanziario e la tenuta dei libri contabili. Cura la redazione dei bilanci consuntivo e preventivo sulla base delle determinazioni assunte dal Consiglio Direttivo.
Stanti i compiti affidati al tesoriere è conferito potere di operare con banche ed uffici postali e comunque eseguire ogni e qualsiasi operazione inerente le mansioni affidategli dagli organi statutari.
Art.-10 Il Segretario
Il segretario e’ responsabile della redazione dei verbali delle sedute del Consiglio e dell’Assemblea, che trascrive sugli appositi libri affidati alla sua custodia unitamente al libro soci.
Art.11- I Revisori dei Conti
I revisori sono nominati dall’Assemblea, sono in numero da uno a tre scelti anche tra i non soci.
Se in numero di tre, uno di questi dovrà essere regolarmente iscritto all’Albo Professionale dei Commercialisti-Ragionieri.
I revisori esercitano potere di controllo di iniziativa sugli atti amministrativi e contabili dell’associazione e riferiscono annualmente all’Assemblea con apposita relazione scritta e trascritta nell’apposito registro.
I revisori controfirmano per approvazione il bilancio ovvero svolgono tutte le necessarie osservazioni in ipotesi di irregolarità.
I revisori possono nominare un Presidente.
Art.12- Bilancio
Ogni anno il Consiglio Direttivo dovrà redigere il bilancio preventivo ed il consuntivo da sottoporre all’approvazione dell’Assemblea. I bilanci dovranno essere consegnati ai Revisori almeno quindici giorni prima della convocazione della Assemblea per la loro approvazione.
Gli utili e gli avanzi di gestione devono essere impiegati per la realizzazione dello scopo.
E’ fatto divieto distribuire in qualsiasi forma utili ed avanzi di gestione, nonché l’accantonamento a fine lucrativo.
Gli utili ed avanzi di gestione potranno essere solo depositati presso un Istituto bancario con forme usuali quali conto corrente ovvero, in ipotesi di utili non immediatamente impiegabili, gli stessi potranno essere investiti in soli tioli di stato.
Art.13- Modifiche statutarie
Le modifiche possono essere proposte dal Consiglio, dal Presidente e da un quinto dei soci. La competenza dell’approvazione è dell’Assemblea con la presenza dei due terzi dei soci ed il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
Art.14- Scioglimento
Lo scioglimento dell’associazione può essere proposto dal Consiglio e approvato con il voto favorevole di almeno due terzi dei soci convocati in apposita assemblea straordinaria; contestualmente l’Assemblea delibererà in merito alla devoluzione del patrimonio residuo ad altre Associazioni con finalità analoghe o ai fini di pubblica utilità, prioritariamente con sede in Sovico, anche sentito l’organismo di controllo di cui all’Art. 3 comma 190 della legge del 23 dicembre 1996, numero 662, e salvo diversa destinazione imposta dalla Legge.
In nessun caso possono essere distribuiti beni, utili e riserve ai soci.
Art.15- Incompatibilità
I Consiglieri e gli Assessori comunali non potranno divenire componenti degli organi del Direttivo.
Art.16- Norme di riferimento
Per quanto non previsto si richiama il Codice Civile, Legge. 460/97 –Legge Regione Lombardia n. 266/91 e n. 1/2008 e Legge.383/2000 -
Decreto Iscrizione
Decreto Iscrizione al Registro del Volontariato, Provincia di Monza e Brianza, Regione Lombardia
N187 del 15/12/2010 Protocollo n. 55227 del 15/12/2010
Raccolta Generale n.3728/2010
Fascicolo n.13.3/2010/56
La carta dei valori del volontariato
I principi fondanti:
Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a disposizione il proprio
tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera.
Egli opera in modo libero e gratuito promuovendo risposte creative ed efficaci ai bisogni dei
destinatari della propria azione o contribuendo alla realizzazione dei beni comuni.
I volontari esplicano la loro azione in forma individuale, in aggregazioni informali, in organizzazioni
strutturate; pur attingendo, quanto a motivazioni, a radici culturali e/o religiose diverse, essi hanno
in comune la passione per la causa degli esseri umani e per la costruzione di un mondo migliore.
Il volontariato è azione gratuita. La gratuità è l’elemento distintivo dell’agire volontario e lo rende
originale rispetto ad altre componenti del terzo settore e ad altre forme di impegno civile. Ciò
comporta assenza di guadagno economico, libertà daogni forma di potere e rinuncia ai vantaggi
diretti e indiretti.
In questo modo diviene testimonianza credibile di libertà rispetto alle logiche dell’individualismo,
dell’utilitarismo economico e rifiuta i modelli di società centrati esclusivamente sull’ avere" e sul
consumismo.
I volontari traggono dalla propria esperienza di dono motivi di arricchimento sul piano interiore e
sul piano delle abilità relazionali.
Il volontariato è, in tutte le sue forme e manifestazioni, espressione del valore della relazione e
della condivisione con l’altro.
Al centro del suo agire ci sono le persone considerate nella loro dignità umana, nella loro integrità
e nel contesto delle relazioni familiari, sociali e culturali in cui vivono. Pertanto considera ogni
persona titolare di diritti di cittadinanza, promuove la conoscenza degli stessi e ne tutela l’esercizio
concreto e consapevole, favorendo la partecipazione di tutti allo sviluppo civile della società.
Il volontariato è scuola di solidarietà in quanto concorre alla formazione dell’uomo solidale e di
cittadini responsabili. Propone a tutti di farsi carico, ciascuno per le proprie competenze, tanto dei
problemi locali quanto di quelli globali e, attraverso la partecipazione, di portare un contributo al
cambiamento sociale. In tal modo il volontariato produce legami, beni relazionali, rapporti fiduciari
e cooperazione tra soggetti e organizzazioni concorrendo ad accrescere e valorizzare il capitale
sociale del contesto in cui opera.
Il volontariato è esperienza di solidarietà e pratica di sussidiarietà: opera per la crescita della
comunità locale, nazionale e internazionale, per il sostegno dei suoi membri più deboli o in stato di
disagio e per il superamento delle situazioni di degrado. Solidale è ogni azione che consente la
fruizione dei diritti, la qualità della vita per tutti, il superamento di comportamenti discriminatori e di
svantaggi di tipo economico e sociale, la valorizzazione delle culture, dell’ambiente e del territorio.
Nel volontariato la solidarietà si fonda sulla giustizia.
Il volontariato è responsabile partecipazione e pratica di cittadinanza solidale in quanto si impegna
per rimuovere le cause delle diseguaglianze economiche, culturali, sociali, religiose e politiche e
concorre all’allargamento, tutela e fruizione dei beni comuni. Non si ferma all’opera di denuncia
ma avanza proposte e progetti coinvolgendo quanto più possibile la popolazione nella costruzione
di una società più vivibile.
Il volontariato ha una funzione culturale ponendosi come coscienza critica e punto di diffusione dei
valori della pace, della non violenza, della libertà, della legalità, della tolleranza e facendosi
promotore, innanzitutto con la propria testimonianza, di stili di vita caratterizzati dal senso della
responsabilità, dell’accoglienza, della solidarietà e della giustizia sociale. Si impegna perché tali
valori diventino patrimonio comune di tutti e delle istituzioni.
Il volontariato svolge un ruolo politico: partecipa attivamente ai processi della vita sociale
favorendo la crescita del sistema democratico; soprattutto con le sue organizzazioni sollecita la
conoscenza ed il rispetto dei diritti, rileva i bisogni e i fattori di emarginazione e degrado, propone
idee e progetti, individua e sperimenta soluzioni e servizi, concorre a programmare e a valutare le
politiche sociali in pari dignità con le istituzioni pubbliche cui spetta la responsabilità primaria della
risposta ai diritti delle persone.
Atteggiamenti e ruoli
I volontari
I volontari sono chiamati a vivere la propria esperienza in modo coerente con i valori e i principi
che fondano l’agire volontario. La dimensione dell’essere è per il volontario ancora più importante
di quella del fare.
I volontari nell’esercitare il diritto-dovere di cittadinanza costituiscono un patrimonio da
promuovere e da valorizzare, sia da parte delle istituzioni che delle organizzazioni che li
impegnano. Pertanto esse devono rispettarne lo spirito, le modalità operative, l’autonomia
organizzativa e la creatività.
I volontari sono tenuti a conoscere fini, obiettivi, struttura e programmi dell’organismo in cui
operano e partecipano, secondo le loro possibilità, alla vita e alla gestione di questo nel pieno
rispetto delle regole stabilite e delle responsabilità.
I volontari svolgono i loro compiti con competenza, responsabilità, valorizzazione del lavoro di
équipe e accettazione della verificacostante del proprio operato.
Essi garantiscono, nei limiti della propria disponibilità, continuità di impegno e portano a
compimento le azioni intraprese.
I volontari si impegnano a formarsi con costanza e serietà, consapevoli delle responsabilità che si
assumono soprattutto nei confronti dei destinatari diretti dei loro interventi. Essi ricevono
dall’organizzazione in cui operano il sostegno e la formazione necessari per la loro crescita e per
l’attuazione dei compiti di cui sono responsabili.
I volontari riconoscono, rispettano e difendono la dignità delle persone che incontrano e si
impegnano a mantenere una totale riservatezza rispetto alle informazioni ed alle situazioni di cui
vengono a conoscenza.
Nella relazione di aiuto essi attuano un accompagnamento riservato e discreto, non impositivo,
reciprocamente arricchente, disponibile ad affiancare l’altro senza volerlo condizionare o
sostituirvisi. I volontari valorizzano la capacità di ciascuno di essere attivo e responsabile
protagonista della propria storia.
I volontari impegnati nei servizi pubblici e in organizzazioni di terzo settore, costituiscono una
presenza preziosa se testimoniano un "camminare insieme" con altre competenze e profili
professionali in un rapporto di complementarietà e di mutua collaborazione. Essi costituiscono una
risorsa valoriale nella misura in cui rafforzano le motivazioni ideali, le capacità relazionali e il
legame al territorio dell’organizzazione in cui operano.
I volontari ricevono dall’organismo di appartenenza o dall’Ente in cui prestano servizio copertura
assicurativa per i danni che subiscono e per quelli economici e morali che potrebbero causare a
terzi nello svolgimento della loro attività di volontariato. Per il principio della gratuità i volontari
possono richiedere e ottenere esclusivamente il rimborso delle spese realmente sostenute per
l’attività di volontariato svolta.
Le organizzazioni di volontariato
Le organizzazioni di volontariato si ispirano ai principi della partecipazione democratica
promuovendo e valorizzando il contributo idealee operativo di ogni aderente. È compito
dell’organizzazione riconoscere e alimentare la motivazione dei volontari attraverso un lavoro di
inserimento, affiancamento e una costanteattività di sostegno e supervisione.
Le organizzazioni di volontariato perseguono l’innovazione socio-culturale a partire dalle condizioni
e dai problemi esistenti. Pertanto propongono idee e progetti, rischiando e sperimentando
interventi per conto della comunità in cui operano. Evitano in ogni caso di produrre percorsi
separati o segreganti e operano per ilmiglioramento dei servizi per tutti.
Le organizzazioni di volontariato collaborano con le realtà e le istituzioni locali, nazionali e
internazionali, mettendo in comune le risorse, valorizzando le competenze e condividendo gli
obiettivi. Promuovono connessioni e alleanze con altri organismi e partecipano a coordinamenti e
consulte per elaborare strategie, linee di intervento e proposte socio-culturali. Evitano altresì di
farsi carico della gestione stabile di servizi che altri soggetti possono realizzare meglio.
Le organizzazioni di volontariato svolgono un preciso ruolo politico e di impegno civico anche
partecipando alla programmazione e alla valutazione delle politiche sociali e del territorio. Nel
rapporto con le istituzioni pubbliche le organizzazioni di volontariato rifiutano un ruolo di supplenza
e non rinunciano alla propria autonomia in cambio di sostegno economico e politico. Non si
prestano ad una delega passiva che chieda di nascondere o di allontanare marginalità e devianze
che esigono risposte anche politiche e non solo interventi assistenziali e di primo aiuto.
Le organizzazioni di volontariato devono principalmente il loro sviluppo e la qualità del loro
intervento alla capacità di coinvolgere e formare nuove presenze, comprese quelle di alto profilo
professionale. La formazione accompagna l’intero percorso dei volontari e ne sostiene
costantemente l’azione, aiutandoli a maturare le proprie motivazioni, fornendo strumenti per la
conoscenza delle cause dell’ingiustizia sociale e dei problemi del territorio, attrezzandoli di
competenze specifiche per il lavoro e la valutazione dei risultati.
Le organizzazioni di volontariato sono tenute a fare propria una cultura della comunicazione intesa
come strumento di relazione, di promozione culturale e di cambiamento, attraverso cui
sensibilizzano l’opinione pubblica e favoriscono la costruzione di rapporti e sinergie a tutti i livelli.
Coltivano e diffondono la comunicazione con ogni strumento privilegiando - dove è possibile - la
rete informatica per migliorare l’accesso alle informazioni, ai diritti dei cittadini, alle risorse
disponibili. Le organizzazioni di volontariato interagiscono con il mondo dei mass media e dei suoi
operatori perché informino in modo corretto ed esaustivo sui temi sociali e culturali di cui si
occupano.
Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro
attività e particolarmente nella raccolta e nell’uso corretto dei fondi e nella formazione dei bilanci.
Sono disponibili a sottoporsi a verifica e controllo, anche in relazione all’organizzazione interna.
Per esse trasparenza significa apertura all’esterno e disponibilità alla verifica della coerenza tra
l’agire quotidiano e i principi enunciati.
Fonte: